DIBATTITO SU QUESTIONI INTERNAZIONALI PER UNA CITTA' INTERNAZIONALE

giovedì 23 febbraio 2017

TRIESTE E GENOVA CANDIDATE A TERMINAL DELLA "NUOVA VIA DELLA SETA" DURANTE LA VISITA IN CINA DI MATTARELLA - BISOGNA LEGGERE IL QUOTIDIANO DI GENOVA PERCHE' SUL PICCOLO OGGI NON C' E' NULLA SULL' INCONTRO DI IERI CON IL PRESIDENTE XI...- ULTIMA ORA: UNIFICAZIONE PORTI TRIESTE E CAPODISTRIA?


Tutta la stampa nazionale parla dell' incontro di ieri del presidente Mattarella con il presidente Xi che aveva al centro i temi della "Nuova Via della Seta" che abbiamo presentato nel nostro convegno del 30 gennaio.
L' informazione delle città portuali è attenta alle implicazioni locali, infatti il Secolo XIX di Genova ne parla in un importante articolo (clicca QUI) che riproduciamo sotto.


Si nota purtroppo l' assenza dell' informazione triestina con il Piccolo che non dedica oggi nemmeno una parola allo storico incontro di ieri, che come abbiamo già segnalato QUI è stato preparato da una visita del Presidente D'Agostino insieme a Signorini Presidente dell' Autorità Portuale di Genova.
C' è solo un breve inciso nell' articolo che tratta della costruzione in Cina di una parte delle navi Fincantieri.
Purtroppo bisogna leggere giornali di Genova, Milano, Roma e perfino Gorizia per conoscere cose di importanza strategica per Trieste.


Dibattere di questi temi è importante perchè in democrazia solo cittadini informati possono decidere e deliberare.

Ultima ora: importante articolo del Meditelegraph parla di unificazione dei porti di Trieste e Capodistria per farne il terminale adriatico (clicca QUI).Ecco la parte che ci riguarda (ne riparleremo perchè Il mondo sta correndo veloce e non si può dormire):

"Il capitolo triestino è ancora più ambizioso, perché risponde alle aspirazioni europee di unificare i porti di Trieste e Capodistria, che nonostante una forte concorrenza hanno movimentato complessivamente poco più del totale della sola Spezia, ma che insieme, condividendo le infrastrutture alle loro spalle dedicate alla logistica, possono davvero diventare il porto della Germania sul Mediterraneo. Secondo gli studi, Trieste-Koper - unificata da una ferrovia di 6 chilometri - andrebbe gestita da un’agenzia europea indipendente, avendo in Divaccia il suo snodo logistico. La località del Carso sarebbe collegata con una nuova ferrovia a Monfalcone e alla stessa Capodistria, secondo un progetto da anni accarezzato dagli sloveni. Valore totale 3 miliardi, che potrebbero sollecitare l’interesse cinese. L’intesa Italia-Slovenia è da tempo sollecitata dalla commissario europeo ai Trasporti, la slovena Violeta Bulc. Progetti coraggiosi, come richiesto in Cina. Se davvero emergeranno dalla carta, si saprà in pochi giorni.

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Ecco l' articolo del Secolo XIX

MISSIONE CON MATTARELLA 23 febbraio 2017

L’Italia in Cina candida Genova e Trieste nuove porte d’Oriente

simone gallotti, alberto quarati
Genova - Non succedeva da 10 anni che un ministro dei Trasporti italiano andasse in Cina: oggi e domani, nel quadro della visita del presidente Mattarella, Graziano Delrio incontrerà a Pechino l’omologo cinese, insieme al vicepresidente della Commissione nazionale per lo sviluppo (Ndrc), i responsabili dell’aviazione civile e l’amministratore delegato della maggiore banca in Cina, la Icbc. Obiettivo - spiegano al ministero - è affermare il sistema italiano come partner concreto nell’ambito dell’iniziativa One Belt One Road (Obor, il megapiano di investimenti esteri avviato da Pechino nel 2014 ), provando a individuare gli interessi cinesi a investire nel sistema portuale e logistico italiano lungo quella che è stata definita “la Via della Seta del 21esimo secolo”: uno snodo di corridoi logistici, porti e aree industriali che parte dalla Cina e attraversa tutto il continente euro-asiatico.
Una posizione che era già emersa all’inizio di settembre nell’incontro bilaterale tra l’ex premier Matteo Renzi e il presidente cinese Xi Jin Ping, e ancora a margine dell’ultimo G20. Delrio, per conto del governo Gentiloni, illustrerà la strategia per le infrastrutture e il Piano nazionale per la portualità, che ha riportato il ministero a un ruolo di coordinamento degli investimenti strategici. Proprio per questo saranno portate all’attenzione dei cinesi possibili collaborazioni nei collegamenti aerei e nel settore infrastrutturale.
In particolare, secondo quanto risulta al Secolo XIX, la delegazione (con Delrio ci sarà il numero uno della Cassa depositi e prestiti Fabio Gallia, i vertici delle Ferrovie e i rettori dei Politecnici di Torino e Milano) starebbe valutando se proporre allo staff del ministro Li Shenglin i sistemi portuali di Genova e Trieste come strumenti strategici di alimentazione dell’Europa dei traffici provenienti dalla Cina.
Su questi due porti infatti pendono una serie di progetti di massima, elaborati appunto con i politecnici torinese e meneghino, con la società di consulenza PriceWaterCooper e la stessa Cdp, che riguardano il corridoio Reno-Alpi e Baltico-Adriatico. Ora, su Genova-Savona (primo porto d’Italia, sbocco dell’area più industrializzata d’Europa) l’idea sarebbe coinvolgere gli istituti finanziari cinesi che già lavorano nella One Belt One Road (a partire dalla Icbc) su un’opera passiva come la nuova diga foranea ma anche su un progetto di terminal unico nel bacino di Sampierdarena, creando una società che oltre l’orizzonte del 2021-22, anno di apertura del Terzo valico, unisca gli attuali terminalisti con le Ferrovie dello Stato, quelle svizzere (Sbb) e la Cdp.

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